Brinaldo Fresatori

Spettacolo: Blackout
Produzione: Artemedia










Lo spettacolo: Blackout
COMMEDIA

Motivazioni

Diciamo la verità: ci piace più far ridere che far piangere, cosa che ci riesce bene (far ridere; anche quando vorremmo far piangere). E poi di questi tempi da piangere ce n’è già abbastanza.
In passato la Compagnia Artemedia ha prodotto una commedia di Peter Shaffer, Black comedy, in un allestimento classico collocato nel proprio tempo e luogo, con relativi vantaggi e svantaggi. Ispirandosi a quella esperienza, Artemedia realizza una commedia nuova nella quale l’equivoco non è soltanto nella situazione e nella complicità del buio.

Sinossi

Basta un volatile che si appoggia su un filo elettrico per lasciare al buio una intera nazione. Beh, nel caso specifico solo una zona di Torino. Ed è interessante è scoprire come il buio pesto possa essere una parafrasi efficace di che cosa si può essere capaci quando non si è visti.

Trama

Brinaldo Fresatori abita a San Salvario; si definisce artista underground e la sua casa squinternata, che definisce atelier, è una specie di deposito rottami con i quali questo sedicente artista assembla altri rottami che definisce opere concettuali, completamente invendute.
Ma il nostro protagonista è anche un grande opportunista che sa quello che vuole e come ottenerlo; così, dopo anni di vita oscura, circondato da amiche, ma anche e soprattutto amici, dai quali si lascia corteggiare (e non solo), la sua vita potrebbe avere una svolta. Il suo alone di mistico anticonformismo e vita bohemienne ha infatti irretito le grazie di Carola, una giovane e bella figlia di buona famiglia che potrebbe permettere a Brinaldo di vivere splendidamente ostentando la sua artisticità d’assoluta avanguardia, senza preoccuparsi di dover vendere un solo bullone. Poco importa se Carola, un po’ per ribellione, un po’ per sfuggire alla stuccosità della sua famiglia borghese, in realtà non sia interessata tanto a Brinaldo, quanto a ciò che rappresenta. E c’è di più: sembra che l’arte di Brinaldo, intellettualmente onesta quanto lo stesso autore, interessi ad un noto miliardario collezionista d’arte. 
L’azione si svolge in una piovosa ed umida sera d’autunno; Carola e Brinaldo stanno aspettando la visita di questo facoltoso, ma anche del padre di lei, invitato per conoscere il futuro genero in una circostanza che possa fare bella impressione. Per dare un ulteriore tocco di eleganza, Carola convince Brinaldo a sostituire la mobilia scassata di lui con quella del vicino Aroldo, antiquario gelosamente attaccato alle sue cose, col quale Brinaldo, all’insaputa di Carola, intrattiene una amicizia particolare. Aroldo, che ovviamente nulla sa di Carola, dovrebbe tornare solo il giorno successivo, dunque ci sono tutte le condizioni affinché quella sera possa essere LA sera.
Purtroppo però un black out lascia al buio l’intero quartiere ed il maltempo induce Aroldo ad anticipare il suo rientro. Ma induce anche Melissa, anziano travestito del palazzo, a chiedere aiuto a Brinaldo. Tutto questo mentre Cleopatra, detta Cleo, nota drag queen della zona ed amante di Brinaldo fino a poche settimane prima, decide di tornare a casa.

Note sul regista

Carlos Velazquez, argentino di origine, da circa un ventennio vive e lavora a Torino. Dopo alcuni anni di collaborazione con le scuole del Teatro Stabile, continua la sua opera nel teatro indipendente e dal 2004 collabora con Artemedia dirigendo molti lavori; ricordiamo in particolare “Le Istriane” (basato su “Le troiane” di Euripide), “I costruttori di imperi” (capolavoro di Boris Vian) e “L’amico immaginario” (ispirato al film “Harvey” con James Stewart).

Caratteristiche dello spettacolo

Da sempre Artemedia si impegna affinché i lavori presentati, sebbene fruibili da un Pubblico eterogeneo, abbiamo una propria caratteristica di qualità e di originalità che soddisfi spettatori preparati ed esigenti. In questo lavoro la particolarità della situazione e dei personaggi costituiscono il contesto comico senza essere il pretesto della facile caricatura; ne consegue una commedia naturale e libera da provocazioni, qualsiasi sia l’orientamento dello spettatore.